I testi ci insegnano dell'esistenza di gusti acquisiti. L'esperienza ci insegna ad annusare ed assaggiare ciò che ci ispira, la cultura in cui siamo immersi ci ha sempre detto da cosa essere ispirati, ossia cosa è buono e cosa no.
La pagina di Wikipedia
riporta un elenco di cibi che hanno un gusto acquisito e tanti
sembrano “semplici”: la birra, la senape di Digione, il
lampredotto, il caviale, … c'è chi ci mette anche il vino!
Fra questi però ce n'è
uno, lui:
il Surströmming, una
pietanza svedese composta da filetti di aringa fermentati,
inscatolati e fatti fermentare ancora. Pronti già per essere gustati in
estate, all'aria aperta alla vigilia di Midsommar (la festa svedese
più sentita, dove tutti danzano in cerchio intorno ad un palo tirato
su dai più robusti del villaggio).
Ebbene è tutto pronto:
siamo all'aperto, le patate lesse ci sono, la cipolla c'è, il pane
anche (in realtà era poco adatto, non pensavo che si sarebbe usato
il pane ai pomodori secchi appena sfornato ...).
È il momento di aprire
la lattina e sono pronta all'onda d'urto di puzzo. E invece no
l'odore è sottile e continuo, penetrante e inutile. Come riportato
in Cucina svedese per italiani, la fermentazione anaerobica genera vari acidi responsabili di tipi di
puzzi diversi. Non viene riportato però l'odore principale, lo
stesso che pervade la strada quando vengono svuotate le fosse
biologiche.
Il Surströmming è
davvero un gusto acquisito e anche fra gli svedesi c'è chi lo adora
e chi lo detesta, voi lo avete mai assaggiato?
Secondo me il mondo è
diviso in due ma da una parte sono pochi!
emilia